Tornano fruibili le opere in pietra sulla terrazza vanvitelliana dell’Archeologico di Palazzo Ferretti
Prosegue il percorso di rinnovamento e di nuova valorizzazione del M A N Marche. Si aggiunge un nuovo tassello all’offerta culturale del museo di Ancona, con la sistemazione del suggestivo belvedere affacciato sul mare che torna a ospitare opere lapidee.
Nel più ampio progetto di riscoperta di Palazzo Ferretti e del suo grande valore storico-architettonico, la Direzione regionale Musei Marche sta intervenendo per recuperare i panorami, gli scorci e le vedute negli spazi cinquecenteschi e settecenteschi, dando seguito all’importante lavoro di indagine architettonica e storica svolto con la Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici dell’Università Federico II di Napoli.
La terrazza vanvitelliana è stata quindi al centro di un’operazione di riposizionamento e recupero degli elementi dell’arredo floreale, alleggerendo e liberando armonicamente il fronte panoramico aperto sul porto antico e bilanciando le funzioni conservative ed espositive sul lato contro facciata.
La terrazza si è infatti arricchita di un nuovo allestimento di manufatti in pietra, rendendo fruibili al pubblico opere che raccontano la storia della famiglia Ferretti e della città, restituite al loro splendore e ora parte integrante del percorso museale a tutto tondo.
Già dal recente restauro era possibile ammirare il ritrovato decoro della prestigiosa panchina impreziosita da la “Gloria di cherubini” e il sedile in pietra rossa, realizzati con marmi provenienti dalla cappella Ferretti della ex-chiesa di Sant’Agostino.
A quest’ultima si aggiungono altre imponenti opere lapidee provenienti da Palazzo Ferretti, in particolare lo Stemma Ferretti risalente al XVIII secolo, scolpito nella sua forma originaria di scudo sannitico bandato di cinque pezzi, la vera da pozzo cinquecentesca in marmo, su cui è scolpito a bassorilievo lo stemma dei Ferretti e un puntale di fontana del XVIII secolo in calcare, decorato con elementi di ispirazione vegetale che sostengono due aquile alternate a teste di cane con le fauci spalancate. Il tutto inserito su basamenti realizzati a misura, per combinare l’adeguata sicurezza delle opere e dei visitatori a un pulito e sobrio colpo d’occhio, che si distingue ma non contrasta con la dimensione vanvitelliana della terrazza.
Si inserisce nel contesto anche una seconda imponente vera da pozzo del XV secolo, proveniente da Palazzo Antiqui, già documentata nel convento di San Francesco alle Scale e trasferita nel 1958 a Palazzo Ferretti, superstite dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.
Con questi interventi il Museo Archeologico Nazionale delle Marche amplia la propria proposta culturale, sempre più ricca e variegata, e per garantire una fruizione più ampia e inclusiva le opere saranno accompagnate da didascalie in italiano, inglese e in braille, rafforzando l’impegno per una completa accessibilità del patrimonio culturale.
Un piccolo assaggio dell’immenso patrimonio custodito nei depositi del più importante museo archeologico marchigiano, in attesa dell’apertura al pubblico dei depositi visitabili, al quale tutta la squadra del M A N Marche sta lavorando grazie a un progetto PNRR.